Idee alternative ai social contest fuorilegge

Organizzare un contest su Facebook potrebbe sembrare il modo perfetto per creare engagement, coinvolgere gli utenti della propria pagina in maniera creativa migliorandone l’esperienza, aumentare la brand awareness aziendale e sostenere attività commerciali. Se non fosse per la burocrazia italiana!
Sono in molti a non sospettare minimamente che dietro l’alone di leggerezza e semplicità che trapela alla vista dei tanti contest promossi ogni giorno sui principali social network, si celi un universo parallelo fatto di regolamenti, dichiarazioni e fideiussioni che, se non rispettati, possono assicurare multe fino a 500.000 €.

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Oltre alla fondamentale fase di ideazione del concorso, infatti, seguono in ordine:

– la stesura del regolamento che, secondo l’articolo del D.P.R. 26/10/2001, deve elencare, come contenuti minimi: i soggetti promotori, la durata del contest, l’ambito territoriale, lo svolgimento del concorso, il valore dei premi in palio con le modalità di consegna e la Onlus alla quale devolvere eventuali premi non assegnati.

– l’utilizzo o realizzazione di una piattaforma che abbia server in territorio nazionale, da impiegare per il concorso. Avete capito bene: non potete utilizzare i social network direttamente per il contest perché la burocrazia italiana lo vieta, obbligando all’utilizzo di server italiani. Banditi quindi l’utilizzo di tools di facebook come la bacheca o la votazione del vincitore tramite like. Se pensate di servirvi di tab sui social che rimandino alla piattaforma non fatene l’unico punto di accesso e non dimenticate di declinare Facebook & co. da ogni responsabilità.

– il pagamento di una cauzione o deposito presso la tesoreria provinciale dello Stato a garanzia del 100% del montepremi in palio.
– la compilazione del modulo Prema, con successiva comunicazione del concorso, tramite invio di specifici documenti al portale www.impresa.gov.it almeno 15 giorni prima dell’iniziativa
– la promozione del contest tramite i principali strumenti di web marketing come campagne Facebook e Twitter Ads.
– l’assegnazione dei premi che deve necessariamente avvenire alla presenza di un notaio o di un responsabile per la tutela del consumatore.
– l’adempimento degli obblighi fiscali sui premi.
– la gestione dei vincitori che devono essere avvisati tramite mail, telegrammi o raccomandata e NON tramite social. La stessa spedizione e consegna della merce deve essere testimoniata in qualche modo.
– la compilazione della parte finale del modulo Prema sul portale www.impresa.gov.it a seguito dell’ottenimento del verbale di chiusura del concorso da far redigere al notaio o alla camera di Commercio.

Ecco le idee alternative ai social contest fuorilegge:
Questo percorso piuttosto contorto è necessario per tutti i contest fotografici, instant win, pin to win che vediamo sponsorizzati ogni giorno sulle nostre home di facebook. Essendo ormai, più o meno legalmente, diventati parti integranti del quotidiano, molti nostri clienti che operano nel mercato BtoC ci hanno richiesto consulenza sull’organizzazione di concorsi web.
Abbiamo loro proposto attività similari che riuscissero ad avere lo stesso positivo riscontro in termini di: aumento della fan base, raccolta di feedback, informazioni utili alla commercializzazione del prodotto e conversione verso un punto vendita fisico o on-line.
Bisogna innanzitutto precisare che quando c’è un “premio” per tutti, o vengono messi in palio gadget di valore economico contenuto, non si tratta di un vero e proprio concorso.
Da questa certezza siamo partiti con l’organizzazione dell’ultimo evento per Feroldi Fashion Store negozio di abbigliamento con tre diversi punti vendita nelle province di Brescia e Bergamo. Nelle settimane precedenti la data effettiva di realizzazione abbiamo creato la campagna di promozione tramite social media e off-line con una grafica studiata ad hoc. Sui social (Facebook e Instagram) abbiamo condiviso post che si sono rivolti ai diversi target (uomini e donne di qualsiasi età e bambini) in maniera mirata e diretta.

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Rivolgendoci a  più soggetti, gli stessi ai quali l’offerta del negozio è diretta (uomini e donne, famiglie, bambini di qualsiasi età), abbiamo utilizzato l’iniziativa come uno strumento per coinvolgere ma allo stesso tempo ascoltare il cliente traendo nuovi spunti per l’impostazione della strategia web del cliente. L’evento è stato anche un punto di contatto tra il web marketing e logiche commerciali più tradizionali e “tangibili” proprie del punto vendita “fisico”: allineando l’attività on-line con quella off-line abbiamo garantito una maggiore affluenza al negozio. La diffusione e condivisione sulla pagina Facebook delle immagini realizzate ha portato nuova visibilità all’azienda che, soddisfatta, ha pensato di riproporre l’iniziativa con la stessa formula in un diverso punto vendita del territorio.
Nel contesto attuale, dove i social diventano sempre più pay media, ecco che le iniziative creative che coinvolgono il target possono essere premianti e rappresentare l’alternativa a progetti che implicano invece possibili ostacoli burocratici.

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