07 Ott 2025 SEO e AI: meno traffico al sito, più opportunità per il brand
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Negli ultimi mesi diversi siti web hanno registrato cali di traffico, in molti casi anche significativi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È normale preoccuparsi, ma questo non sempre significa che i contenuti siano meno validi o che il sito abbia perso posizionamento. Piuttosto, è cambiato il percorso di ricerca degli utenti: le nuove funzioni basate sull’intelligenza artificiale, come AI Overviews e i riassunti che compaiono nei risultati, forniscono risposte immediate direttamente nella SERP. Di conseguenza, molte ricerche informative si chiudono prima del click: l’utente ottiene la risposta “a monte” e non entra più nel sito. Le analisi recenti confermano che la presenza di un riassunto AI riduce il tasso di click dei risultati organici.
Perché i siti stanno perdendo traffico
Con l’arrivo di strumenti come Google AI Overview e chatbot come ChatGPT, molti utenti trovano direttamente la risposta che cercano senza dover necessariamente cliccare su un sito. Questo significa che parte delle ricerche che prima portavano visite ora si fermano “a monte”, perché la risposta compare già sulla pagina dei risultati o all’interno di un assistente AI.
Il punto fondamentale è che questo non significa che il sito abbia perso autorevolezza o visibilità: il posizionamento organico resta solido sulle keyword di riferimento.
Analisi del settore indicano cali di CTR significativi per query servite con AI Overview, ma allo stesso tempo la presenza tra le fonti usate dalle AI può generare aumento di riconoscibilità del brand e “impression” di marca.
Vediamo alcuni esempi:
Studi e report recenti mostrano una diminuzione consistente dei click su query con AI summary; in alcuni casi il calo del CTR è stato riportato anche tra il 30% e il 70% a seconda dei dataset e dei tipi di query.[1]
Un’analisi del comportamento utente evidenzia che, quando è presente un riassunto AI, gli utenti cliccano molto meno sui risultati tradizionali (es. 8% vs 15% nelle visite analizzate dallo studio Pew).[2]
In sintesi: meno visite non è automaticamente “peggio”. È un cambiamento di percorso utente: la misura tradizionale (solo sessioni) non racconta più tutta la storia.
Esempio di calo traffico su un sito B2B:
Il ruolo ancora centrale della SEO
Può sembrare paradossale, ma proprio adesso la SEO diventa ancora più strategica, perché ora deve:
- far sì che il sito sia una fonte riconosciuta e citabile dalle AI;
- ottimizzare per impression e visibilità oltre che per click;
- presidiare intenti di ricerca dove il click è ancora premiante (transazionale, navigazionale, contenuti multimediali).
Le AI si nutrono del web: senza siti aggiornati, affidabili e ben strutturati, le risposte automatiche non potrebbero esistere, dunque contenuti di qualità e ben ottimizzati restano la base per comparire sia nei risultati tradizionali sia nei nuovi box generati dall’AI.
La qualità premia: essere selezionati da Google AI Overview come fonte significa che il sito viene percepito come autorevole e rilevante.
Oggi, inoltre, non si parla più soltanto di SEO tradizionale (ottimizzazione per i motori di ricerca), ma sta emergendo anche la GEO — Generative Engine Optimization, cioè l’ottimizzazione per i motori di ricerca generativi come quelli basati su AI.
Opportunità pratiche per le aziende
Questo cambiamento nel modo di cercare non è solo una sfida, è anche un’opportunità. Se da un lato alcuni utenti non arrivano più al sito perché la risposta compare direttamente nella SERP, dall’altro le aziende possono sfruttare quella stessa visibilità per rafforzare il marchio, costruire relazioni dirette e diversificare le fonti di traffico.
Di seguito trovi azioni pratiche e semplici da mettere in campo per trasformare il calo di visite in un guadagno di autorevolezza e valore:
- Brand visibility prima di tutto: comparire come fonte nella Overview aumenta la riconoscibilità del marchio anche senza click. Guadagnare citazioni significa essere “nella mente” dell’utente quando poi deciderà di approfondire.
- Diversificare i canali: email, social, community, video e canali proprietari diventano ancora più importanti per convertire il traffico che non arriva più “gratis” dalle SERP.
- Offrire contenuti tuoi (newsletter o guide): se il traffico cala, sono questi che mantengono viva la relazione con il pubblico.
- Rivedere le priorità di contenuto: contenuti lunghi e autorevoli per essere citati dall’AI + contenuti “conversion-first” per chi comunque clicca.
- Focalizzarsi su query commerciali e locali: dove il click rimane spesso più probabile rispetto alle query puramente informative.
La nuova regola della visibilità
La SEO non è morta, si sta semplicemente trasformando. Oggi non possiamo più limitarci a contare le visite, ma dobbiamo guardare alla visibilità complessiva del brand, a come i nostri contenuti vengono citati e a quanto contribuiscono al percorso d’acquisto, anche quando l’utente non clicca. Essere presenti significa continuare a costruire autorevolezza, rafforzare il brand e farsi trovare nel momento giusto, ovunque l’utente cerchi.
Affidati a noi per migliorare l’autorevolezza del tuo brand!
Voxart Team