04 Dic 2012 Chi vuole giocare subliminale?
Cosa pensereste se trovaste un bambino che giocando con delle lettere magnetiche, quelle che si attaccano sul frigo per intenderci, formasse volutamente delle parole da propaganda nazista?
Spaventati e sorpresi subito pensereste alla casualità del gesto, i più allarmisti al bambino indemoniato reincarnazione del Führer e i più logici, si chiederebbero: “ma come fa a sapere queste parole? Dove le avrà viste?”
Ecco, arrivati a questa domanda provate a pensare se le avesse viste proprio in quelle lettere giocattolo…
Le basi dell’apprendimento linguistico, e non solo, prevedono che un bambino esposto agli stimoli primari fino ai 7 anni di età c.a. apprenda in media 4 parole ogni giorno distinguendone significato e significante ed associandoci un contesto stabile e corretto.
Tutto questo apprendimento che per un adulto risulta impossibile è appunto dovuto agli stimoli che il bambino riceve e che rielabora dandogli un senso.
Tornando al nostro discorso, pensate ad un bambino che si trova a giocare e divertirsi con queste parole. Ovviamente non ci troverà nulla di negativo visto lo scopo ludico e come impressione le assocerà a qualcosa di positivo e divertente.
Ora giustamente nessun produttore di giocattoli (si spera) produrrebbe una cosa simile, ma se volesse? potrebbe camuffare il suo intento?
“Sneocdo uno sdtiuo dlel’Untisverià di Cadmbrige, non irmptoa cmoe snoo sctrite le plaroe, ttute le letetre posnsoo esesre al pstoo sbgalaito, è ipmtortane sloo che la prmia e l’umltia letrtea saino al ptoso gtsiuo, il rteso non ctona. Il cerlvelo è comquune semrpe in gdrao di decraifre tttuo qtueso coas, pcherè non lgege ongi silngoa ltetrea, ma lgege la palroa nel suo insmiee… vstio?”
Leggendo questo testo vi sarete accorti che non rispetta l’ordine corretto delle lettere nelle parole utilizzate ma sicuramente sarete riusciti a leggerlo e a capirlo grazie all’abilità del vostro cervello nell’applicazione della rielaborazione d’insieme.
Ora, per non perderci e farvi capire dove voglio arrivare, immaginate dunque che qualsiasi testo sia formabile con questa tecnica e con la certezza che ogni persona lo possa leggere, unite a questo la teoria degli stimoli primari nei bambini ed infine arriviamo all’ultimo ingrediente.
I messaggi subliminali, criticati, elogiati, demonizzati o screditati, sono argomento di interesse da circa gli anni 60 o meglio dal 1957 quando il sociologo Vance Packard pubblica il best seller “I persuasori occulti” creando quella curiosità che già da sola poteva farli funzionare.
Per chi non li conoscesse, con “messaggi subliminali” si intendono tutti quei messaggi che vengono percepiti sotto la nostra soglia conscia, cioè registrati dal nostro cervello ma senza che ne siamo lucidamente consapevoli.
Ora, eccoci con tutti gli ingredienti perfetti per il nostro”gioco di propaganda”.
Percezione inconscia + fascia d’età del massimo apprendimento + creazione di un senso tramite la decifrazione di lettere. Unite il tutto ed ecco a voi un gioco di cui Adolf sarebbe stato orgoglioso, noi magari un po’ meno…
Tutto questo riassumendo è per descrivere quello che abbiamo trovato all’interno di una scatola di lettere magnetiche acquistata in un noto negozio di giocattoli.
Voi cosa ci vedete?
“Esaminando attentamente i casi di impossibilità a ritrovare oggetti smarriti, si è costretti ad ammettere che non può esservi altra causa che un’intenzione inconscia” Sigmund Freud
di Nicol Russo, Social Media Manager @ Voxart
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