I segreti per un buon ecommerce

Qualsiasi proprietario di un negozio fisico, soprattutto negli ultimi mesi caratterizzati dalla pandemia, ha valutato la possibilità di inaugurare il suo ecommerce.

Molti di voi avranno notato, sempre negli ultimi mesi, il fioccare di offerte del tipo “il tuo ecommerce subito online” o “apri ora il tuo shop online a soli xxx€” e così via. Spesso un ecommerce di questo tipo non è la strada giusta, a meno di accontentarsi di impostazioni di base e di personalizzazioni molto limitate.

Non voglio dire che quelle non siano offerte reali, ma difficilmente un sito di vendita online può essere inquadrato in un prezzo standard o in una realizzazione subito online.

Credo che qualsiasi azienda che vuole approcciarsi ad una vendita online debba essere aiutata a valutare le sue necessità ed ho imparato che anche la situazione apparentemente più semplice quasi sempre ha bisogno di personalizzazioni (grandi o piccole) e che di solito queste vanno oltre a ciò che offre il pacchetto standard.

Ora, non sto parlando di personalizzazioni grafiche (che ovviamente devono esserci, per non trovarsi un “sito fotocopia”, magari del competitor ad 1 km di distanza); mi riferisco, invece, ad una serie di cose su cui ci si dovrebbe soffermare non appena si comincia a pensare di sbarcare online col proprio shop online.

Come avrete intuito, secondo me sono tutte cose piuttosto importanti. Cominciamo!

1. Codifica dei prodotti

Quando si crea il catalogo dei prodotti da vendere online, bisogna avere l’accortezza di associare ad ognuno di essi un codice univoco, capace di rappresentarlo senza ambiguità. Spesso questo codice prodotto è anche definito con l’acronimo SKU (Stock Keeping Unit), che semplifica anche la ricerca della posizione del magazzino dove il prodotto è stoccato.

Se la vostra attività utilizza già questo tipo di codici, sarà molto facile trasferirne l’utilizzo anche sul negozio virtuale. Se invece tali codici non esistono ancora, questo è sicuramente un buon momento per introdurli. Il codice può essere composto da lettere, numeri o entrambe le cose. Dove possibile può essere una buona idea utilizzare dei “codici parlanti“, che possano dirci qualcosa di più rispetto ai prodotti associati semplicemente leggendoli ed interpretandoli.

Ad esempio, per un negozio che vende cancelleria, una certa matita potrebbe avere codici del tipo:

  • 344547
  • DR564RT
  • mat.bic.34 (e questo è il “codice parlante”)

Come dicevamo il codice deve essere univoco, cioè non devono esistere 2 prodotti con lo stesso codice (per evitare di ambiguità e confusione). Il concetto è sicuramente semplice ed ovvio; meno scontato è il fatto che anche le eventuali varianti dei prodotti non devono avere dei codici duplicati.

Tornando all’esempio visto sopra, se della matita con codice mat.bic.34 avessimo 3 varianti colore, ad ognuno di essa dovremmo associare il relativo codice univoco, senza accontentarci di usare lo stesso codice del prodotto principale.
Avremo così:

  • mat.bic.34.blu (“codice parlante” della variante blu)
  • mat.bic.34.ros (“codice parlante” della variante rossa)
  • mat.bic.34.ver (“codice parlante” della variante verde)

2. Categorizzazione dei prodotti

Per favorire la navigabilità del catalogo è sempre opportuno organizzare le categorie nel modo più naturale per il visitatore, suddividendo i prodotti in categorie e sottocategorie “logiche”.

Non bisogna pensare alle categorie come “filtri” di prodotti; la visione corretta è quella dell’organizzazione in cartelle e sottocartelle, o del caro vecchio “albero”. Le categorie di prodotto dovrebbero quindi, se possibile, ricalcare la tipologia del prodotto a cui appartengono, ad esempio:

  • calze
    • calze lunghe
    • calze corte
  • maglie
    • maglie a mezza manica
    • maglie a manica lunga
  • copricapi
    • cappelli
    • cuffie

Per tutto ciò che non è rappresentabile con una categoria, solitamente si possono usare gli attributi.
Questi consentono di fatto una categorizzazione trasversale, con la possibilità di visualizzare in una pagina tutti i prodotti che hanno una certa caratteristica (attributo). Sono quasi sempre gli attributi che fungono anche da “filtri” e che consentono la “ricerca avanzata” dei prodotti, piuttosto che la categoria di appartenenza.

A volte, è comunque opportuno che alcuni attributi si trasformino in categorie, soprattutto dove l’attributo diventa parte integrante della ricerca dell’utente. L’esempio delle categorie di prodotti dedicate a uomo/donna va proprio in questa direzione: un capo di abbigliamento per uomo e donna concettualmente sarebbe rappresentabile da un attributo, ma spesso si opta per una suddivisione in categorie a monte, per assecondare la necessità di navigazione del catalogo uomo/donna. Abbiamo quindi un albero delle categorie simile a questo:

  • Abbigliamento uomo
    • calze da uomo
      • calze da uomo lunghe
      • calze da uomo corte
    • maglie da uomo
      • maglie da uomo a mezza manica
      • maglie da uomo a manica lunga
    • copricapi da uomo
      • cappelli da uomo
      • cuffie da uomo
          • Abbigliamento donna
            • calze da donna
              • calze da donna lunghe
              • calze da donna corte
            • maglie da donna
              • maglie da donna a mezza manica
              • maglie da donna a manica lunga
            • copricapi da donna
              • cappelli da donna
              • cuffie da donna

In alcune situazioni, può essere utile classificare il proprio catalogo di prodotti attraverso l’utilizzo di più di un albero di categorie. Ogni prodotto poi, potrà appartenere ad una o più categorie all’interno di ogni singolo albero. In questo modo si può permettere la semplice navigazione del sito in più di un modo.

Se abbiamo deciso di utilizzare questi 3 alberi di categorie:

Linee

        • Alfa
        • Beta
        • Gamma

Sport

        • Ciclismo
        • Running
        • Sci

Tipologia di prodotto

        • Calze
        • Maglia
        • Copricapi

Un prodotto potrebbe essere classificato in:

        • Linea: Beta
        • Sport: Running e Sci
        • Tipologia: Calze

Tale prodotto, quindi, verrebbe mostrato in tutte le pagine di categoria opportune e sarebbe visibile sia durante la navigazione del sito “per linea”, sia in quella “per sport” che in quella “per tipologia”.

La scelta delle categorie e degli attributi è alla base dell’ideazione iniziale della struttura del catalogo. Questa è sicuramente una delle attività dove deve esserci maggior supporto all’azienda, per arrivare a creare l’albero (o gli alberi) di navigazione che più la rappresentano.

3. Attributi dei prodotti (“descrittivi” e “per varianti”)

Nel corso del tempo ho capito che questa è la parte più ostica da comprendere. Nonostante gli attributi servano a rappresentare una cosa semplice come “scegliere la taglia o il colore di una maglia” è necessario capire bene i termini che consentono di arrivare a rappresentare correttamente il catalogo prodotti. Capendo questi termini diventa chiaro anche tutto il meccanismo.

Un attributo è una caratteristica propria di un prodotto.

Un attributo può essere definito “descrittivo” se serve solo ad assegnare una caratteristica singola ad un prodotto, senza che questo abbia delle varianti su questo attributo.
Un prodotto che ha solamente attributi “descrittivi” è un “prodotto semplice“.

Un attributo è invece “per varianti” se serve ad assegnare una caratteristica multipla ad un prodotto. Un prodotto che ha almeno un attributo “per varianti” è un “prodotto variabile“. Questo è proprio il caso del prodotto dove possiamo scegliere la taglia ed il colore.

Una variante è uno dei sottoprodotti di un “prodotto variabile” (ad esempio, il prodotto con colore “Rosso” di taglia “M”, è una variante del prodotto principale).

I valori, sono invece tutte le possibili alternative con cui può essere valorizzato un attributo. Potrebbero anche esistere valori che non sono utilizzati da nessun prodotto.

Passiamo a qualche esempio chiarificatore

Alcuni attributi possono essere:

        • colore (con valori possibili: Rosso, Verde, Blu, Giallo)
        • taglia (con valori possibili: S, M, L, XL)
        • brand (con valori possibili: Alfa, Beta, Gamma)
        • materiale (con valori possibili: Cotone, Lana)

Di questi, gli attributi “descrittivi” possono essere (che quindi possono avere un solo valore nel prodotto):
· brand
· materiale

Mentre quelli “per varianti” (che quindi possono avere valori multipli nel prodotto):
· taglia
· colore

Un “prodotto semplice” può avere questi attributi:
· nome: Prodotto 1
· brand: Alfa
· materiale: Cotone

Una variante del Prodotto 2, potrebbe essere:
· nome: Prodotto 2
· brand: Alfa
· taglia: M
· colore: Rosso

Un “prodotto variabile” può avere questi attributi:
· nome: Prodotto 2
· brand: Alfa
· materiale: Lana
· taglia: S, M, L
· colore: Rosso, Verde, Blu

Quando più prodotti hanno degli attributi con gli stessi valori, attraverso di essi possono essere raggruppati. Nel nostro esempio, se volessimo vedere tutti i prodotti del brand Alfa vedremmo sia Prodotto 1 che Prodotto 2; filtrando invece i prodotti per materiale “Lana” vedremmo solo il Prodotto 2.

4. Inserimenti iniziale dei prodotti

Dopo aver pensato a tutte le categorie e a tutti gli attributi, si arriva al momento in cui i prodotti devono essere materialmente inseriti nel sito.

Questa fase, solitamente vede coinvolta in prima persona l’azienda, che ha accesso a tutte le informazioni sui prodotti e sa come classificarli correttamente (nei binari delle categorie stabilite inizialmente).

Quando i prodotti sono molto pochi, al massimo qualche decina, è possibile procedere all’inserimento manuale all’interno della piattaforma di ecommerce. Quando questa soglia viene superata allora è inevitabile cominciare a pensare alla parola “import” (secondo me questa rimane l’opzione migliore, anche quando i prodotti sono veramente pochi – anche meno di una decina).

L’import solitamente prevede la compilazione di un file “tipo excel”, dove ogni riga rappresenta un prodotto (o variante di prodotto) ed ogni colonna rappresenta le informazioni, sia quelle base (nome, prezzo, codice, immagine, descrizione) sia quelle personalizzate (attributi).

La compilazione del file excel è molto più veloce dell’inserimento manuale ed ha tutti i vantaggi del foglio di lavoro: ordinamenti, copia/incolla, formattazioni, formule, etc. Queste sono tutte funzionalità che velocizzano il lavoro e che, soprattutto, consentono un controllo straordinariamente efficace su ciò che si sta inserendo nel file.

Quando si arriva al file definitivo da importare, questo avrà già subito tutti controlli che ne garantiranno la correttezza. In ogni caso, se anche il file avesse qualche imperfezione, potrà sempre essere corretto in tempi molto rapidi.

5. Altro

Come avrete notato, non ho accennato minimamente a metodi di pagamento, spedizioni, gestione delle scorte di magazzino o a prezzi differenziati per rivenditori. Questi potranno essere argomenti di un nuovo post nelle prossime settimane.

Bisogna proprio pensare a tutto questo?

Sarebbe meglio! Certo, si può evitare di pensare a quasi tutte queste cose, accontentandosi del minimo e prendendo in considerazione una delle offerte “il tuo ecommerce subito online” o “apri ora il tuo shop online a soli xxx€”; però questo “adattamento” potrebbe non rappresentare fedelmente la vostra attività e potrebbe, anzi, complicarne la gestione quando l’ecommerce sarà online.

Massimo Cinquini
SENIOR WEB DEVELOPER

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