Outsourcing o Insourcing, il dilemma delle imprese per la gestione Web Marketing

Nell’esatto momento in cui le PMI scoprono le grandi potenzialità del web e, in particolare, dei social media, il primo interrogativo che si pongono è: sono in grado, contando sulle mie forze, di realizzare e gestire un’adeguata strategia di web marketing o è meglio che mi affidi alla professionalità di un’agenzia di comunicazione? Le imprese alle quali faccio riferimento sono piccole e medie realtà, più o meno giovani che, per questioni finanziarie o per il perdurare di gestioni e categorizzazioni dei ruoli interni, piuttosto obsoleti, mancano di uffici marketing o comunque di personale competente in grado di approcciarsi e accorpare le strategie aziendali ai nuovi media. C’è da dire che, laddove il lavoro dell’ufficio marketing sia stato improvvisato con l’intento di equipararsi alle grandi imprese, se non messo in atto da personale adeguatamente formato, può portare a risultati penalizzanti. La realizzazione di campagne web efficaci richiede, di base, competenze, ma anche molto tempo per essere costruita. Non starò ad elencare tutti i pro che può portare ad un’azienda il buon utilizzo dei social, ma vorrei vedere insieme, fase per fase, quando è consigliabile una gestione outsourcing o una gestione in house.

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La prima fase è quella di organizzazione strategica:

L’azienda qui è la principale protagonista; in questo momento è necessario rispondere a precise domande per orientare l’intera strategia. Le principali:

– Qual è la strategia offline dell’azienda? Quali sono la missione la vision (i valori diventeranno poi leve sulle quali muovere)?
– Qual è il target al quale ci rivolgiamo utilizzando questi nuovi strumenti? È presente nel mondo online?
– Che tipo di conversazioni vogliamo instaurare con la community?

Dopo questo primissimo gradino si passa all’impostazione della governance (1) per disciplinare e organizzare:

– la mole di lavoro
– i diversi ruoli
– la gestione dei compiti

1) Governance: L’insieme dei principi, delle regole e delle procedure che riguardano la gestione e il governo di una società, di un’istituzione, di un fenomeno collettivo o, come in questo caso, di una strategia e della conseguente operatività.

In questa fase è bene essere affiancati da personale competente.

Alla pura suddivisione delle attività seguiranno:

– la stesura di un calendario editoriale, dove si andranno a stabilire in dettaglio i contenuti da proporre quotidianamente o saltuariamente (in maniera strategica), in base al tipo di impresa.
– l’elenco dei principi fondamentali che andranno a descrivere la netiquette (network+etiquette) comportamentale.
– l’eventuale ma necessario piano di azioni da mettere in pratica nel caso di una crisi dovuta a commenti poco lusinghieri da parte degli utenti o a tutte quelle “mosse sbagliate” che possono rapidamente e, spesso irreparabilmente, andare ad intaccare un’ottima brand awarness(2) ottenuta con anni e anni di lavoro.

2)Brand Awarness: detta anche notorietà di marca, è il parametro che indica la popolarità del nostro brand e il fatto che venga riconosciuto nella mente delle persone.

L’affiancamento dell’agenzia diventa utile anche per una strategia di branding, per lo studio e utilizzo di un’immagine coordinata tra i vari strumenti, che si serva della stessa grafica e che sia facilmente ed intuitivamente riconducibile all’azienda.

Si passa ora alla fase più attiva, ovvero alla pubblicazione dei contenuti ed in generale alla gestione dell’intera community.
In questa momento l’ufficio marketing aziendale parte avvantaggiato rispetto all’agenzia perché conosce bene la realtà per la quale lavora, potrà proporre contenuti validi e interessanti per il target anche se, a proposito di supervisione generale e gestione degli imprevisti tornano fondamentali e necessarie le competenze dell’agenzia.
La formula perfetta, prevede che l’agenzia e l’ufficio marketing collaborino in una perfetta simbiosi che presuppone la formazione del professionista da parte dell’azienda su caratteristiche, peculiarità, valori e obiettivi. Con il termine “formazione” non intendo una serie di nozioni fini a loro stesse, ma un’istruzione continua che contempla interazioni periodiche.

Settimanalmente è bene organizzare brief utili a pianificare strategie per ottenere obiettivi a breve termine, rivedere piani risultati insoddisfacenti e aggiornarsi su novità e iniziative del settore di riferimento. Noi, per esempio, riusciamo a coordinare il nostro lavoro con gli spunti dati dai nostri clienti, servendoci di gruppi chiusi su Facebook dei quali fanno parte i nostri web strategist e le persone di riferimento dell’azienda. Per l’immediatezza di condivisione di notizie, spunti, immagini sono diventati veri e propri contenitori di informazioni dai quali pescare contenuti interessanti da proporre sulle pagine social delle diverse aziende.
È in questa fase che le competenze dell’agenzia si riveleranno utili anche per impostare la ricerca di seguaci che appartengano realmente al settore di riferimento, tanto da poter distinguere Brand Ambassador (3) che si faranno portatori dei valori aziendali e che, con passione e dedizione, li promuoveranno in una maniera che verrà percepita come più sincera, spontanea e condivisibile rispetto alla più tradizionale e superata scelta di pagare dei testimonial.

3) Brand Ambassador: una o più persone scelte a rappresentare un brand, che possano curarne l’immagine e la reputazione a livello locale, direttamente sul territorio.

Veniamo allora alla fase finale che prevede l’utilizzo di strumenti, messi già a disposizione dai principali social, per profilare la condivisione dei contenuti e raggiungere in maniera mirata e performante il target di riferimento. Non è tanto la creazione di un account pubblicitario o la capacità di stare al passo con strumenti, come Facebook Ads, che cambiano ormai quasi quotidianamente, che diventa indispensabile e da affidare a personale preparato e predisposto ad aggiornarsi in continuazione, quanto più la capacità di leggere gli insight (4) e ragionare sui dati ottenuti dalla gestione degli strumenti web.

4) Insight: sono i dati che Facebook mette a disposizione per le pagine aziendali per capire le prestazioni e la validità della propria strategia.

Quella dell’analisi è una fase chiave della strategia di comunicazione online che, se non attuata, rende vane tutte le fasi precedenti e non permette di avere accesso a informazioni fondamentali come comprendere la percezione del pubblico di riferimento, identificare i momenti nei quali gli utenti sono presente e predisposto a interagire online, individuare tendenze e cavalcarle o semplicemente capire cosa piace e cosa non piace agli utenti.

Quindi quando riservare delle risorse interne o quando dare in outsourcing la gestione dei canali social aziendali?

Inside


Pro

– Vicinanza con il personale addetto
– Conoscenza approfondita del prodotto
– Conoscenza da parte del personale delle problematiche aziendali
– Possibilità di disporre di contenuti in maniera rapida e diretta


Contro

– Tempi necessari alla formazione del personale
– Risorse finanziare da riservare alla formazione e gestione
– Aggiornamento continuo del personale
– Necessario affiancamento di personale tecnico

Outside


Pro

– Personale sempre aggiornato e preparato
– Costi scalabili in base alle effettive necessità
– Snellezza della struttura interna che non si fa carico di mansioni non proprie del core business aziendale
– Nuovi spunti creativi dovuti all’ampliamento del Team di lavoro
– Possibilità di disporre di report periodici sull’andamento della strategia di comunicazione


Contro

– Tempi necessari alla formazione del personale dell’agenzia sui prodotti/servizi
– In mancanza di dialogo proficuo tra le due parti, la comunicazione potrebbe non rispecchiare al meglio l’azienda

Se per lo studio e attuazione della strategia web sia meglio una gestione interna o affidarsi alle competenze di un’agenzia esterna è un quesito che non prevede una risposta assoluta e generalizzabile.
La scelta dipende da una serie di variabili, prime fra tutte la struttura aziendale e la possibilità di disporre di personale, che deve essere formato e aggiornato in maniera continuativa. L’azienda deve avere chiari obiettivi, potenzialità e aspettative, spesso il supporto dell’agenzia si rivela necessario anche a fronte della realizzazione di un’analisi dello stato di salute aziendale il più realistico e veritiero possibile.

Voxart, fin dall’albore dei social network, affianca le aziende affinché scelgano la strada più corretta, personalizzandola in base agli obiettivi di business. Se anche tu vuoi approfittare delle potenzialità del web marketing, contattaci.

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